Milano offre tantissimi scorci per delle passeggiate da godersi anche in solitaria, in una pausa pranzo o in una splendida giornata invernale. Forse uno dei miei itinerari preferiti, quello nella zona di Porta Venezia è tutto all’insegna del Liberty che a Milano trovò terreno fertile nella ricca borghesia di industriali dei primi del Novecento.
Il modo ideale per raggiungere il quartiere è prendere la metro rossa fino a Porta Venezia.
Già uscendo da Piazza Oberdan, si può intuire lo splendore di un tempo, ammirando il vecchio ingresso dell’albergo diurno ormai in disuso.
Si prosegue ora verso via Marcello Malpighi, dove troviamo Casa Galimberti al civico 3: la chicca del liberty milanese commissionata dalla famiglia Galimberti all’architetto Bossi nel 1903. Colpiscono immediatamente l’occhio le ringhiere in ferro battuto e cemento dei balconi e la facciata decorata con mattonelle di ceramica dipinta a fuoco su motivi disegnati dall’architetto Bossi, rappresentanti figure maschili e femminili adornate da motivi floreali.
Continuiamo il percorso lungo via Malpighi per raggiungere Casa Guazzoni, ad angolo con via Melzo (Via Malpighi, 12), sempre commissionata dal Bossi nello stesso periodo. Qui è evidente come protagoniste dell’edificio siano le sculture che ricoprono gran parte della facciata.
Su Via Melzo, proprio davanti a Casa Guazzoni, basta girarsi di 90 gradi per scorgere la Biblioteca Venezia, Ex Cinema Dumont, inagurato nel 1910. Quella che ora è una piccola ed elegante biblioteca, è stato uno dei primi edifici costruiti per ospitare un cinema e ha preso un nome francese per richiamare il Paese in cui è nata la settima arte.
Torniamo ora indietro verso Porta Venezia per dirigerci in Viale Piave, 42, sede dello storico hotel Sheraton Diana Majestic, inaugurato nel 1908 e costruito da Achille Manfredini sui terreni dei Bagni Diana, prima piscina della città, che ormai non esiste più. Il progetto comprendeva un vero e proprio Kursaal con teatro, ristorante, hotel meublé, sferisterio per il gioco della pelota e originariamente la piscina. Anche se non si è ospiti dell’hotel, è comunque possibile entrare e godersi una meritata pausa con un te caldo comodamente seduti su uno dei divanetti del bar, ammirando il giardino.
Dopo il ristoro, continuiamo la nostra passeggiata verso Casa Berri Meregalli in via Mozart al civico 21, costruita nel 1911, ma da uno stile del tutto misterioso. L’edificio mette insieme gotico e liberty in una soluzione del tutto originale. Non limitatevi alla facciata, ma prendetevi un momento per avvicinarvi all’atrio con i suoi mosaici e un soffitto mozza fiato.
Passando ora per i fenicotteri di Villa Invernizzi e per Palazzo Sola Busca (Via Serbelloni, 10), meglio conosciuto come Ca’ de l’Oreggia, “casa dell’orecchio”, per via di un simpatico enorme citofono in bronzo realizzato a forma di grande orecchio (a mio parere unica cosa per cui valga la pena fermarsi), proseguiamo per Casa Tensi in Via Vivavio 4. L’edificio, realizzato nel 1904, si differenzia dai precedenti per i colori molto più chiari e i bow window che ci proiettano in Nord Europa.
Arriviamo finalmente a Casa Campanini, in Via Bellini, 11. Questo edificio, costruito dall’Architetto Campanini nel 1904, ricorda Casa Guazzoni e ci riporta ai temi floreali. Non si può fare a meno di notare l’ingresso maestoso in ferro battuto, circoscritto da monumentali statue. Nell’eregere questo palazzo, il Campanini si ispira al vicino Palazzo Castiglioni appena costruito in Corso Venezia da Sommaruga.
Bene, il mio tour finisce qui, ma la Milano Liberty non si esaurisce con questo quartiere, potrete ammirare molti altri edifici in stile Art Nouveau in città. A voi li lascio scoprire.
Molti dei palazzi di cui vi ho parlato oggi non sono visitabili e sono ancora adibiti a private abitazioni, ma con le giornate FAI, qualcosa viene sempre aperta al pubblico.